Il pane della pazienza



La cucina ha bisogno di ingredienti fondamentali: tempo, amore e passione!

Non è sufficiente seguire una ricetta in modo preciso, non è tutto essere esperti e possedere la tecnica (anche se è importante).
Se non si ha la pazienza di attendere i tempi giusti, se non si ama ciò si fa non sarà lo stesso!


Ci vuole la voglia di fare e di rifare, di attendere e riprovare, e forse questo vale non solo per la cucina e la panificazione, ma per la nostra vita.

Ci sono momenti più o meno produttivi e tempi che non sempre coincidono con ciò che vorremmo fare, ma se siamo appassionati, prima o poi si trovano tempi e modi, sempre.

Questo pane, semplicissimo, nasce dalla voglia di tentare e di mettersi alla prova. A volte lanciarsi delle sfide da soli è il miglior modo per migliorarsi.

Ho letto ricette e fatto un po’ di ricerche online (il blog di Paletta è sempre una grande ispirazione) e ho provato a fare un pane che avesse davvero poco, pochissimo lievito e una buona croccantezza.

Ho iniziato venerdì verso le 14 impastando

1 pizzico di lievito di birra secco attivo (davvero un pizzico)
30 g di acqua a temperatura ambiente
50 g di farina 0

Una volta che l'impasto si è ben formato, ho coperto la ciotola con un piattino e lasciato a temperatura ambiente fino alla sera.


Sempre il venerdì sera, verso le 22 ho preso il mio impasto lievitato (biga) e l'ho impastato nuovamente con

30 g di acqua a temperatura ambiente
50 g di farina 1 (io Petra 1)

Ho lavorato bene e coperto nuovamente con piattino. L'ho lasciato coperto, a temperatura ambiente fino alla mattina di sabato.


Sabato mattina ho ripreso l'impasto lievitato e l'ho lavorato di nuovo con gli stessi ingredienti

30 g di acqua a temperatura ambiente
50 g di farina 1 (io Petra 1)

Ho coperto di nuovo con il suo piattino e l'ho lasciato lievitare fino alla sera.

Sabato, alle 22 circa, ho pesato

500 g di semola di grano duro rimacinata
250 g di farina 1 (Petra 1)
450 g di acqua a temperatura ambiente
1/2 cucchiaino di sale

Ho impastato il tutto, tenendo il sale per la fine dell'impasto ed unendo la mia biga lievitata a pezzi.

Ho lavorato bene, per ottenere un impasto bello omogeneo, che non fosse nè appiccicoso, nè troppo duro.

Ho messo coperto a lievitare in una ciotola grande per tutta la notte al fresco (in questa stagione l'ho messo sul balcone, altrimenti, con il caldo, si dovrà utilizzare il frigorifero).

Domenica mattina ho infarinato il piano di lavoro, ho versato l'impasto che era ben lievitato e ho lavorato dando solo delle pieghe, in modo da farlo diventare bello sostenuto.


ho diviso l'impasto a metà e ne ho fatto due pagnotte, che ho lasciato riposare 20 minuti, sul piano di lavoro, dopodiché ho formato due filoni, chiudendo bene verso il fondo.

Ho lasciato lievitare i filoni di pane, coperti da teli cerati, per circa 2 ore.

Circa 20 minuti prima di infornare, ho acceso il forno a 240° e ho messo una teglia di alluminio sul fondo del forno.

Prima di infornare ho inciso la superficie dei filoni, in modo che potessero crescere, durante la cottura, senza strapparsi in modo scomposto.

Ho infornato, versato una tazza d'acqua fredda sulla teglia di alluminio che si era ben scaldata, chiuso il forno e abbassato a 200°.

Dopo circa 10 minuti, ho abbassato ulteriormente la temperatura a 180° e lasciato cuocere per almeno 30/40 minuti.

I filoni devono essere ben colorati e, una volta tolti dal forno, se battuti sul fondo devono suonare vuoti.

Li ho fatti raffreddare in piedi, e li ho serviti...una bontà!

Commenti

Federica Simoni ha detto…
Che meraviglia questo pane!!!
@ Federica ti ringrazio! Scopro ogni giorno di più che la pazienza ripaga sempre ;)

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